Pubblicato da: Angela | 10 febbraio 2008

Quel blu oceano che non parla di vita

Se ognuno di noi pensa alla parola “oceano”, la nostra mente elabora subito un’enorme distesa tutta azzurra, sconfinata, il cui orizzonte tocca il cielo. E’ un’immagine sicuramente suggestiva, ma se la si guarda con gli occhi del biologo una certa dose di magia sparisce e ciò che appare è soprattutto un’indice di scarsa attività vitale.
In effetti è così, in quanto un mare con scarsa presenza di organismi è di un colore blu intenso perchè privo del fitoplankton, ossia quelle minuscole alghe unicellulari che stanno alla base della catena alimentare degli oceani. Senza fitoplancton non può avvenire la fotosintesi clorofilliana e quindi non possono esistere tutti quegli animali e piante che dipendono da essa.

fitoplancton.jpg

Il ricercatore Jeffrey Polovina del National Marine Fisheries Service degli Stati Uniti , che sta effettuando uno studio sull’attività biologica degli oceani, ha evidenziato come sia allarmante il cambiamento di colore dei mari, che interessa soprattutto l’ultimo decennio. Le tecnologie satellitari aiutano molto l’individuazione delle zone “più blu” e di quelle “più verdi”, consentendo un rapido ed efficace confronto tra aree diverse, oppure tra le medesime aree in tempi diversi (sia stagionalmente che annualmente).

merisfirst.jpg

Le immagini mostrano proprio le evidenti differenze di colorazione delle acque intorno alla costa occidentale africana.

In condizioni equilibrate, le “fioriture” di fitoplancton dovrebbero essere ben abbondanti, soprattutto a livello delle alte latitudini, perchè qui avviene il ricambio delle acque fredde e dense, che precipitano sul fondo, con le acque più tiepide e leggere, ricche di sostanze nutritive, che tendono a venire in superficie. E’ a questo punto che la ricchezza di nutrienti garantisce la vita di tutti gli organismi, fino alle grandi balene.
Il problema messo in evidenza dallo studio di Jeffrey Polovina è che nell’ultimo decennio circa, le aree blu scuro sono aumentate enormemente e con una rapidità dieci volte superiore, più in particolare, di 800mila metri quadrati ogni anno. Ciò significa che si sono ridotte le regioni biologicamente più ricche. Nemmeno il Mediterraneo è stato risparmiato da questo andamento negativo, tanto che il Tirreno e l’Adriatico hanno esteso del 20 per cento le aree di blu intenso.

98-03.jpg

Questo schema evidenzia come si sono ampliate le zone oceaniche prive di vita (soprattutto nell’emisfero nord) tra il 1998 e il 2003.

La principale causa, a detta degli esperti, è l’aumento delle temperature medie che rendono le superfici oceaniche globali più calde, impedendo così un più rapido ricambio tra le acque fredde e profonde e quelle più calde e superficiali. Inoltre, l’aumento delle sostanze inquinanti riversate nelle acque territoriali, le quali poi finiscono nei mari, abbatte ulteriormente le popolazioni di fitoplancton e di organsmi viventi. Questo fenomeno incide così tanto che, sempre grazie alle foto satellitari, è possibile vedere degli aloni blu scuro all’altezza delle foci dei fiumi.
Anche un’agenzia europea, la EUR-OCEAN, si occupa del problema, evidenziando come la fioritura di fitoplancton più a rischio sia quella più rilevante a livello globale, ossia quella del Nord Atlantico.

La situazione, dunque, appare critica e gli scienziati propongono alcune soluzioni, quali quella di aiutare la crescita delle alghe unicellulari convogliando negli oceani grandi quantità di ferro e sali nutrienti, che dovrebbe favorirne la proliferazione; di conseguenza, si ridurrebbe la quantità di anidride carbonica (assorbita appunto da questi microrganismi) che, come sappiamo, rende eccessivi e dannosi i livelli dell’effetto serra. Ma il punto è che non si sa quali potrebbero essere le ripercussioni immediate e quelle a lungo termine nei mari di un’iniziativa del genere.
Per ora di sicuro si sa che la causa principale di questo problema è l’uomo, quindi una decisa regolazione delle sue attività che possono compromettere le risorse marine è il primo passo da compiere.

globaloceans2.jpg


Risposte

  1. Cara Angy,
    articolo davvero interessante!!!
    Che dire…uomini miglioriamo e restituiamo vita e salute a tutto!!!
    Grande my best friend!
    Baci baci


Lascia un commento

Categorie